Io c’ero: il podcast di Luca De Gennaro in cui racconta i suoi Live, la sua vita, la musica

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“Io c’ero” non è solo una frase con cui interveniamo nel bel mezzo di una conversazione musicale che riguarda un concerto, ma anche un podcast di Luca De Gennaro.

Piccola premessa: non sono un ascoltatore assiduo di podcast, ma il titolo, l’argomento trattato e of course, l’autore e il narratore di questa serie, mi hanno convinto a premere play.

In “Io c’ero” Luca De Gennaro -che non ha bisogno di presentazioni anche perché richiederebbero il triplo delle parole che utilizzerò per scrivere il mio pezzo- ci racconta i concerti che l’hanno segnato e che hanno contribuito ancor di più a farlo innamorare della cara e “vecchia” Musa.

Poco importa che siamo con lui in un posto privilegiato riservato alla stampa, o nel parterre per terr a mangiare la polvere, negli episodi di questa serie -finora solo tre- siamo con lui nel meraviglioso mondo dei concerti: dove le luci che sanciscono la fine dei live si accendono troppo presto e l’adrenalina degli spettatori come minimo dura una settimana, per non parlare dell’emozione indelebile che durerà per tutta la vita.

Per parlare dei concerti ci vorrebbe un libro a parte, ma questi episodi sono un bel compendio di alcuni degli aspetti più belli che li riguardano: la brama di vedere per la prima volta  il proprio artista preferito; il fattore C che in certi casi ci assiste, dimostrandoci come le vie del rock sono infinite; la ricerca spasmodica ed ansiogena del biglietto; gli incontri e gli aneddoti, i viaggi per raggiungere quel concerto tanto atteso e desiderato per viverlo e non farselo raccontare. Anche perché prima o poi, e questa credo che sia una “certezza” matematica, ma anche un credito -tanto siamo sempre in debito- che la musica ci concede per aver fatto tutte quelle “pazzie” pur di aver voluto vedere quel concerto, diremo quella frase che ci farà sorridere e rivere quei momenti di pura elettricità: “Io c’ero.”