In Spagna la pandemia è considerata conclusa

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Da questa settimana la Spagna volta pagina alla pandemia: lunedì 28 Marzo 2022 sono state rimosse le ultime normative emergenziali e adesso, per i cittadini sotto i 60 anni, non esistono più procedure obbligatorie legate al covid. Nessun tracciamento, nessun obbligo di test e nemmeno obbligo di isolamento in caso di positività al covid-19, con o senza sintomi.

L’idea, esposta da tempo da parte del ministero della Sanità, è che il Covid adesso è da considerarsi una normale influenza e che dunque, a meno che non si appartenga alle fasce d’età più delicate, è corretto tornare a vivere nella normalità. Le raccomandazioni restano di lavarsi le mani frequentemente e usare le normali norme di buonsenso se si riscontrano sintomi influenzali, ma senza l’applicazione di alcun tipo di misura d’emergenza. Resta ancora l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, ma l’idea è di rimuovere anche quest’ultima misura a partire da Aprile. A quel punto, per i cittadini sotto i 60 anni (che per numero di ricoveri e decessi non hanno effettivamente mai rappresentato un’emergenza sanitaria nazionale) la normalità sarà pienamente ripristinata.

La Spagna si è sempre distinta tra le nazione europee per l’uso di un approccio più equilibrato alla pandemia, nel segno di un rispetto di tutte le fasce sociali e di una cura dei valori della società che andavano protetti. La misura del green pass, richiesta dall’Unione Europea, era stata dichiarata incostituzionale e discriminatrice già nella prima metà del 2021. Su forte pressione delle amministrazioni locali era stata temporaneamente introdotta durante la quarta ondata, intorno al Natale scorso, limitatamente al momento di emergenza di contagi, solo per alcuni esercizi commerciali e senza discriminazioni basate sul vaccino (il test rapido era sufficiente), ed è subito stata nuovamente rimossa quando l’emergenza è rientrata.

La campagna vaccinale, l’occupazione delle terapie intensive e il numero di contagi hanno seguito il trend medio di tutte le altre grandi nazioni Europee, senza grosse differenze con Francia, Germania o Italia, lasciando suggerire che l’uso esteso di misure più drastiche adottato dagli altri paesi non porta risultati evidenti nel modo in cui il virus si diffonde. La strategia del governo spagnolo dunque è stato un mix attento di analisi obiettiva dei numeri, coscienza della sufficiente percentuale di cittadini vaccinati e attenzione ad evitare l’introduzione di misure di privazione della libertà non strettamente necessarie. Un ultimo punto che può essere associato ad una naturale resistenza proveniente dal profilo culturale spagnolo, meno disposto di altri ad accettare passivamente ciò che viene socialmente percepito come sbagliato.