Amore e altre illusioni: alla ricerca della giusta maturità

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– Ha scelto, signore?
– Quasi… quasi… avete un menù così ricco.
– Sono lieto che incontri la sua approvazione.
– E un’acqua così dissetante.
– Il nostro fornitore sarà contento di saperlo.
– E cos’è questo codice numerico accanto a ogni piatto?
– Il prezzo.
– Mi sa che ho deciso.

– È tutto di tuo gradimento?
– Primo! Come facevi a sapere che ero in sala?
– Ho iniziato ad avere i primi sospetti quando in cucina è arrivata una comanda per un cesto di pane. Ma la certezza assoluta l’ho avuta scorgendo al tavolo sette un uomo adulto infilarsi i grissini nel naso.
– Un tricheco adulto! Tanto per curiosità, come fa la gente a permettersi uno di questi piatti?
– Lavora.
– Làvora?
– Lavòra, l’accento è su… lasciamo perdere. Senti, che ci fai qua?
– Ho pensato: il mio amico Primo fa lo chef e io, disgraziato, non sono mai andato a mangiare nel suo ristorante. Buono questo sale, lo fai tu?
– Lo compro.
– Ahiahiaiaiai. E Bottura lo sa che compri il sale?
– Senti, vai a casa. I tuoi capelli, le tue magliette e la tua personalità spaventano i clienti.
– Ho bisogno d’aiuto.
– Oh, che bello! Facciamo il gioco degli eufemismi! Tocca a me! Odori in modo leggermente sgradevole.
– Perché sei sempre così cattivo con me?
– Non ci posso fare niente. Sono gay, ci addestrano all’onestà maligna. Se Hogwarts fosse una scuola esclusivamente gay, tutte e quattro le case sarebbero Serpeverde.
– Ti prego. La situazione è disperata. Non sarei qui altrimenti.
– Sto lavorando.
– Più che disperata, ne va della mia vita.
– Sicuro?
– Giuro. Sono la vittima di un oscuro complotto.

– Ti prego, dimmi almeno che è una cosa semplice e circostanziata.
– Lo è.
– Sentiamo.
– Continuo a innamorarmi di altre donne.
– Ti porto il conto.
– No, no, no, aspetta! Il punto è che ho capito finalmente perché succede. Guarda qua.
– Cos’è?
– Novella 2000. Leggi, leggi dentro.
– Leonardo di Caprio fotografato con la fidanzata a Positano, gli scatti esclusivi… embè?
– Leonardo di Caprio è in Italia.
– Sì.
– Non capisci?
– No.
– Continua a sfogliare la rivista. Leggi qua, guarda chi altro si sta facendo le ferie nel Bel Paese.
– Ellen Page.
– Quella angelica, eclettica, dolcissima, talentuosa ciucciavongole di Ellen Page. Adesso ti è chiaro?
– No.
– Mi hanno fatto un inception!
– Ragazzi, sparecchiare il sette per favore!
– Dai, ascoltami. È lampante! Sono certo che Gordon Levitt, Bane e il giappo sono implicati, vedrai se non stanno pure loro da ‘ste parti. Mi sono entrati in testa e mi hanno impiantato questo atroce e disgustoso stimolo a innamorarmi di altre donne! Forse stiamo sognando anche adesso! Un sogno nel sogno, un doppio livello! Guarda, mi stanno fissando tutti, è l’inconscio che si rende conto di stare sognando!
– No, sono io che mi rendo conto che devo scegliermi meglio gli amici. Senti, piglia questo, è il biglietto da visita di un tizio che conosco. Tiene dei corsi che penso ti potrebbero aiutare. Te li pago io, basta che ci vai.
– Questo tipo è uno come te?
– Un omosessuale?
– Un hobbit! Dio, pensi davvero che potrei dire una cosa così omofoba?!
– Dieci secondi fa hai chiamato Ellen Page ciucciavongole.
– È fuori contesto! Basta! Sono così indignato che mi rifiuto di pagare il conto!

– Okay zucconi, io mi chiamo Domenico e questo è il corso per trentenni che non hanno ancora raggiunto la maturità sentimentale. Se siete qui è perché, nonostante abbiate esaurito tutte le scuse biologiche, continuate ostinatamente a comportarvi come liceali in fregola.
La vostra visione dell’amore è semplificata. La vostra visione dell’altro sesso è distorta. Siete assuefatti all’idea di infatuarvi e vi innamorate per i motivi più banali, così facendo svilite voi stessi, le vostre compagne e il sentimento amoroso.
Durante queste lezioni vi insegnerò come gestire la vostra galoppante fantasia, come smettere di idealizzare le donne che hanno anche solo qualcosina in comune con voi e di cadere prenda d’un torrente di endorfine ogni volta che una ragazza decide che non siete ripugnanti. Farò in modo che l’energia che sprecate in relazioni immaginarie venga invece veicolata positivamente all’interno devi vostri rapporti reali. Ci sono domande?
– Perché abbiamo degli elettrodi fissati allo scroto?
– Prima lezione: guardare Love Actually senza sospirare.

– Bene, ora, ripetiamolo tutti un’altra volta: “solo perché è gentile con me non vuol dire che è innamorata”.
– E allora come faccio a sapere se è innamorata?
– Non ti deve interessare perché…
– Perché?
– Prova a dirlo tu.
– Perché sono già fidanzato.
– Bravo! Avete trentanni e avete una relazione, non state completando un album di figurine! Tieni, per premio puoi dar fuoco a un bacio perugina.

– Usando il nostro modellino, indicami dove tieni la mano se la inviti a ballare.
– Uhm… qui, sopra il fianco?
– Sbagliato! Era una domanda trabocchetto! Non la inviti a ballare perché, diciamolo tutti insieme!
– Sono già fidanzato!
– Bene così!

– Adesso vorrei fare una simulazione con uno di voi relitti sentimentali. Tu!
– Io?
– Sì, tu. Tu che sembri un tizio che è arrivato secondo a una gara di manichini.
– Ehi!
Zitto, Slender Man. Simuleremo un dialogo. Io farò lei e tu farai tu. Ricordati, non ci sto provando con te. Non voglio avere una relazione con te. Non mi attrai e non sto cercando in alcun modo di implicare qualcosa.
– Okay.
– Location: treno regionale. Comincio io. Ciao, scusami, questo va a Treviso?
– Sì.
– Molto bene. Stringato, cortese ma disinteressato. Ti dispiace se mi siedo qui?
– Affatto.
– Meglio “no”.
– Okay, no.
– Scusami, posso tirare su il finestrino? Ho un po’ freddo.
– Ha un po’ freddo…
– Occhi sulla palla, cowboy.
– Ma è così fragile. Così sensibile agli agenti atmosferici…
– Stai concentrato.
– Potremmo guardare delle serie tv avvolti da una morbida coperta, bevendo il Ciobar…
– Concentrato! Ce l’hai già qualcuno con cui fare ‘ste cose!
– Uhm. Fai pure.
– Tu sei di Padova?
– Sì.
– Perché forse ti ho visto in giro. Ci conosciamo?
– No, non credo proprio. Mi spiace.
– Avete sentito? Fermo. Cortese, ma risoluto. Un punto alla fine della frase, come le persone normali. Bravo, stai andando bene. Occhio adesso. La mia parte preferita di Una Pallottola Spuntata è quando…
– Sposami!
– Pivello…

– Per la nostra prossima lezione…
– Basta così! Sono stufo di farmi umiliare! Io… io… non sono come queste persone, non sono un disperato che si innamora di tutte quelle che incontra! Che si fa i film! Che annega in una banale sintesi dell’amore strizzata fuori da qualche commedia romantica o libro da Autogrill! Io sono un individuo complesso e sfaccettato. Sono un brav’uomo, un compagno fedele, sto insieme alla mia ragazza da sette anni e non permetto a nessuno di mettere in discussione la mia maturità sentimentale!
– Fate entrare Cassandra.
– Chi è Cassandra?
– Cassandra tiene il corso di fotografia nella stanza accanto. Ha la frangetta, una pelle incredibile e due occhi azzurri…
– No, no, no, no!
– Indossa un bel vestito estivo che è solita sdrammatizzare con un paio di Converse…
– Ragazzi, non scherziamo! Cristo! Fate qualcosa! Fermatelo!
– Ha un umorismo superiore alla media, suona l’ukulele, nei luoghi pubblici siede a gambe incrociate e adora Guida galattica per autostoppisti.
– Oddio no.
– E adesso ti sorride.
– Non potete! Aspettate. Forse… forse se riuscissi a parlarle un attimo. Sì! Solo un secondo! Con la giusta sequenza di parole, capirebbe che io e lei… sì, io e lei… forse…
– Cassandra, dimmi cosa pensi del nostro amico.
– Di chi?
– Esatto.

– Portate via il corpo. Non fate quelle facce, era un debole. Quanto a voi, signori, siete qui perché riuscite a immaginare l’amore meglio di come amate. Guardate una donna e non pensate a lei, pensate a voi stessi. A come sarebbe bello passare del tempo assieme. A come potrebbe cambiare la vostra vita, a come potrebbe farvi felice.
Ma l’amore, se è amore, non ha niente a che fare con quella parte del film. L’amore è stare seduti a un tavolo per far quadrare i conti di casa. L’amore è pulire una stanza da cima a fondo. L’amore è lottare per conquistare i propri spazi. L’amore è beccarsi un’influenza intestinale in due. È andare a funerali insieme o morire di noia insieme. È farsi domande. Mettersi in crisi. Scoprire che, ogni tanto, si riesce a essere felici solo al 60%. È fare tutto quello che non è bello, che non è amore, con la persona che amate. È tutto il pacchetto, signori miei e non si sfugge. Cercate di ricordarlo, la prossima volta che vi ritroverete a fissare qualcuno sperando che ricambi le vostre fantasie.

– Sai che hai una voce bellissima?
– Cassandra, per favore. Sto lavorando.

Questo articolo è un’opera di fantasia pubblicata originariamente dalla pagina Facebook “Non è Successo Niente” e gentilmente concessa ad Auralcrave per la ripubblicazione

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