Il significato di Candle in the Wind e l’omaggio a Marilyn e Diana

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In apparenza, Marilyn Monroe e Lady Diana – oltre alla prematura scomparsa – non avrebbero nulla in comune: due figure completamente diverse che hanno influito sulla cultura popolare su piani differenti. Una cosa, però, la condividono (ed è un fatto noto a tutti): una canzone.

Goodbye Norma Jean
Though I never knew you at all
You had the grace to hold yourself
While those around you crawled

Addio Norma Jean
Sebbene non ti abbia mai conosciuto
Hai avuto la grazia di tenerti in piedi
Mentre quelli intorno a te strisciavano

Quando il 5 ottobre 1973 Elton John pubblica l’album Goodbye Yellow Brick Road, Diana Frances Spencer è una dodicenne inglese con una vita ancora breve ma abbastanza turbolenta, ancora lontana dal clamore che il suo ingresso nella royal family britannica susciterà; Marilyn Monroe, al secolo Norma Jean Baker, invece, riposa al Westwood Memorial Park di Los Angeles da undici anni. Sembra che nulla possa unire queste due persone, eppure, col senno di poi, è proprio il cantautore inglese a farlo, con un brano inserito in quel suo nuovo disco.

Candle in the Wind, scritta da Elton John e Bernie Taupin, deve il titolo ad un’espressione utilizzata in occasione della morte di Janis Joplin, destinata alla stessa sorte dell’attrice americana. Come il suo autore rivela, il brano non è “soltanto” un omaggio dedicato ad una delle più grandi stelle del cinema hollywoodiano:

“[…] L’idea è quella della fama, o della gioventù, o di qualcuno la cui vita si interrompe al suo apogeo. La canzone avrebbe potuto parlare di James Dean, o Montgomery Clift, o Jim Morrison… Parla di come rendiamo glamour la morte, di come rendiamo immortali le persone.”

Marilyn Monroe, insomma, è (anche) un simbolo: se in vita era la quintessenza della femminilità e della bellezza, la sua morte ricorda ad ogni persona che dal dolore non si sfugge nemmeno quando hai i riflettori del mondo puntati su di te. Il testo, in ogni caso, è tutto incentrato sulle vicende che l’hanno portata ad essere la persona e il personaggio che conosciamo. In qualche modo, è un lavoro svolto in ordine cronologico, partendo dal cambio di nome (da Norma Jean Baker a Marilyn Monroe) per passare poi alle mille difficoltà che ha attraversato in vita, alla pressione imposta dall’industria di Hollywood e dai media, alla solitudine in cui non ha mai smesso di essere, fino ad arrivare al ritrovamento del suo corpo in camera (“Was that Marilyn was found in the nude”). Il protagonista non nasconde, dall’inizio alla fine del brano, un certo senso di rimpianto per non averla potuta conoscere perché era troppo piccolo quel 5 agosto 1962, ma ciò nonostante sente di comprenderla davvero e non solo considerarla alla stregua del più grande oggetto del desiderio che sia mai apparso sul grande schermo.

Loneliness was tough
The toughest role you ever played
Hollywood created a superstar
And pain was the price you paid

La solitudine era dura
Il ruolo più difficile che tu abbia mai svolto
Hollywood creò una superstar
E il dolore fu il prezzo che hai pagato

Candle in the Wind viene estratto come secondo singolo dall’album nel 1974 e inserito nella classifica delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone, alla posizione numero 347. Dodici anni dopo, Elton John replica il brano durante un concerto a Sidney vestito come Mozart, parrucca e neo finto inclusi.

Candle In The Wind (Live At Sydney Entertainment Centre, Sydney, Australia / 1986)

Facciamo un passo avanti veloce negli anni e arriviamo ad una data che, in qualche modo, ha segnato un po’ tutti – specialmente nel mondo occidentale. La notte del 31 agosto 1997 Lady Diana muore dopo un incidente in auto nel tunnel dell’Alma, a Parigi, insieme a Dodi Al Fayed. Pochi giorni dopo, in occasione del funerale della figura più amata della monarchia britannica, sir Elton John presenta all’abbazia di Westminster una nuova versione del brano, riadattato da Bernie Taupin stesso e prodotto da sir George Martin (sì, il “quinto Beatle”), che viene suonato dalle radio inglesi per circa un mese consecutivo e fa del pezzo il singolo più venduto nella storia – superando White Christmas di Bing Crosby.

L’intento di Taupin è quello di far sì che “sembri il canto di un’intera nazione: dai primi versi […], tutto il resto è nato quasi in modo spontaneo”. È un ultimo saluto alla “rosa d’Inghilterra”, i cui passi percorreranno sempre le verdi colline inglesi che l’hanno vista nascere e crescere. Sapere che Diana non può più ritornare, dice il testo ma sottoscrivono anche le persone che hanno vissuto l’evento, è una verità che li strazia, che mette davanti a tutti “giorni vuoti senza il tuo sorriso” – soprattutto per chi non aveva altro che il suo sostegno.

In segno di rispetto nei confronti di Diana e della sua famiglia, quella al funerale è l’unica interpretazione live della seconda versione di Candle in the Wind, destinata a portare sempre con sé il ricordo di un giorno in cui, come si è soliti citare in questa occasione, “non è stato registrato alcun terremoto in giro per il mondo”.

Elton John - Candle in the Wind/Goodbye England's Rose (Live at Princess Diana's Funeral - 1997)

Marilyn Monroe e Lady Diana, dunque, condividono un solo tragico avvenimento. E una canzone che forse più di ogni altra cosa sa rendere loro omaggio ma soprattutto umanità.

And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never knowing who to cling to
When the rain set in

E mi sembra che tu abbia vissuto la tua vita
Come una candela nel vento
Senza mai sapere a cosa aggrapparti
Quando la pioggia arriva

 

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