Piano Piano On The Road: un pianoforte itinerante tra i luoghi più belli d’Italia

Ci sono artisti che scommettono tutto esclusivamente sulla loro produzione artistica, sperando che da sola basti a raggiungere gli obiettivi prefissati. E poi ci sono artisti che hanno capito l’importanza di sorprendere il pubblico con iniziative originali e innovative, che riescano nello stesso tempo a incuriosire e far parlare di sé. Alessandra Celletti, pianista e compositrice con oltre vent’anni di produzione musicale alle spalle, appartiene a quest’ultima categoria e la sua ultima iniziativa dimostra quanto possa essere importante dare una scossa in ambito artistico. L’intenzione era chiara: un tour itinerante lungo i luoghi più particolari d’Italia, lei e il suo pianoforte, per entrare in contatto ravvicinato con la gente comune e fare arrivare la sua arte ovunque.

Girare l’Italia in un tour di musica per pianoforte a titolo completamente gratuito, a bordo di un camion palcoscenico, diventa così una sfida. Un’avventura raccontata con passione e senso dell’immagine, anche grazie alla regia impegnata di Marco Carlucci, che ha raccontato il viaggio di Alessandra nel camion-palco, lungo i luoghi più affascinanti e caratteristici della penisola. I paesaggi, la gente locale, il folklore, le usanze, i caratteri specifici: tutto contribuisce a rendere il video-documentario una vera e propria cartolina in movimento, capace di mostrare il lato più genuino e verace del popolo e del territorio italiano. Il documentario è stato prodotto da Bewow Group ed è disponibile in streaming integrale, qui sotto.

Piano piano on the road - Film Documentario

Alessandra ha una nuvola di capelli biondi e grandi occhi chiari. Abita a Roma, con il suo pianoforte e la sua gatta Nasino. Sembra un po’ una fata, e forse lo è. Pianista fin dall’età di cinque anni, dopo  tredici album, concerti in varie parti del mondo e collaborazioni importanti (tra cui Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi), nel 2013 è spinta dal suo desiderio di libertà a realizzare qualcosa di assolutamente non istituzionale: un tour on the road fuori da ogni convenzione, per portare la sua musica in alcuni dei luoghi più suggestivi del Bel Paese, a bordo di un furgone riadattato. Grazie al crowdfunding con Musicraiser raggiunge il budget necessario, e il suo imponente pianoforte viene fissato al camion per rendere il trasporto il più sicuro possibile.

Le complicazioni però sono innumerevoli: ogni strada sconnessa, ogni sbalzo di temperatura può scordare lo strumento, e ad ogni tappa è necessario riaccordarlo, con tutto il dispendio di tempo, energie e denaro che questo comporta. Noleggiare un piano digitale sarebbe una soluzione decisamente più pratica, ma non sarebbe la stessa cosa. Il pianoforte acustico, ci spiega Alessandra, con i martelletti di legno e le corde in acciaio, ha una fisicità propria e un suono che ne deriva completamente diverso. “Per me è come un essere vivente” dice, “con ogni strumento si può parlare in modo autentico e differente, come fra persone.”

La verità di questo rapporto passa attraverso ogni gesto, ogni espressione con i quali la musicista sembra invitare il suo strumento a una danza romantica. Le dita volano sui tasti come non fossero mai realmente due cose separate. Una scenografia vera e propria non è contemplata, perché data dai luoghi e dal pubblico, ogni volta diversi. Si decidono di aprire più o meno pareti a seconda della tappa, e Alessandra indossa dei copricapi a tema. Non mancano mai oggetti realizzati a mano, come un piccolo salvadanaio che è una miniatura del camion, varie bambole e maschere.

“Ho bisogno di essere circondata da cose che rispecchino le mie composizioni. Certe volte penso di essere un po’ come i bambini, perchè per me gli oggetti hanno un significato particolare, diventano quasi dei personaggi con cui stabilire un dialogo. Per questo li porto con me per condividerli sul palco”

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Alessandra Celletti – Foto di Federico Ciamei

Quest’idea di comunicazione è un processo raggiunto con anni di esperienza, quando passa in secondo piano l’ansia procurata dall’esecuzione e quello che resta è la volontà di creare un contatto autentico, parlare con la propria musica e con chi la ascolta.

Ogni pezzo è una sorta di rito, una celebrazione contemplativa alla quale Alessandra invita pubblico e spettatori a lasciar da parte ogni orpello -mentale o meno- per immergersi nelle melodie sognanti e nei profumi della natura. Non a caso il regista Marco Carlucci decide di raccontarci anche un’altra grande passione della pianista di romana: quella per il volo. A diciotto anni impara a guidare l’aliante, superando la paura del vuoto e anzi imparando a sfruttarne i prodigi. Un po’ come con i suoi concerti “scarni”, fatti di natura e purezza. Con una voce incantevole sciorinata sui tasti e una presenza quasi sciamanica, Alessandra si fa seguire in un viaggio per l’Italia alla scoperta di luoghi magici come Topolò, dove un artista ha raccolto oggetti degli abitanti per metterli in una capsula da aprire nel 2025.

Con la genuinità di un regalo guidato solo dalla passione per la musica e la condivisione, Piano piano on the road ci insegna a volare.

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Testo: Laura Martelli

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