Provini falliti e rifiuti categorici: il difficile casting del primo Star Wars

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La prima trilogia di Star Wars fu un evento cinematografico che tra il 1977 e il 1983 ottenne un successo strepitoso e rese celebri i personaggi della serie, così come i loro fortunati interpreti. Come ben saprete i ruoli dei protagonisti furono assegnati a Mark Hamill (Luke Skywalker), Harrison Ford (Han Solo), Carrie Fischer (Leia Organa) e Alec Guinness (Obi Wan-Kenobi), ma questi erano davvero i piani iniziali di George Lucas?

Il casting del primo film della serie (A New Hope), uscito nel 1977, non fu semplice da assemblare e fu uno dei maggiori punti interrogativi per Lucas, che impiegò molto tempo prima di individuare il parco d’attori ideale. Bisogna dire che la difficoltà maggiore che la produzione di Star Wars dovette affrontare fu legata alla natura stessa del film. Negli anni ’70 non era così scontato che un attore affermato di Hollywood si prestasse volentieri per una parte in un film di fantascienza e molti dei rifiuti che Lucas ricevette erano dovuti in gran parte proprio a questo tipo di mentalità.

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Star Wars – La locandina originale

Ad esempio, Al Pacino, a cui venne inviato il copione del film per la parte di Han Solo, respinse l’offerta giustificandosi anni dopo con un imbarazzato “non ci capii un granché e non credevo che la storia con tutti quei modellini funzionasse”. D’altra parte, Pacino veniva dai successi dei primi due film della serie de Il Padrino, di Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani e di Serpico, in cui si era costruito una carriera di tutto rispetto fondata su personaggi molto più legati alla strada che non alla Galassia.

James Caan fu un altro che sembra non prese per nulla in considerazione l’idea d’interpretare Han Solo, anche se i maligni sostengono che in realtà mal digerì la scelta di Harrison Ford al posto suo, tanto che dichiarò tempo dopo “la produzione non desiderava un attore, per questo scelsero Ford”.

Anche Sylvester Stallone fu tra i papabili per la parte del pilota del Millenium Falcon, ma stavolta fu Lucas a mostrarsi poco convinto: addirittura sembra che il regista non degnò neanche di uno sguardo l’attore mentre svolgeva il provino. Allo stesso modo sia James Woods che Kurt Russell non impressionarono i responsabili del casting, perdendo entrambi l’occasione d’interpretare Solo. La parte di Han Solo era evidentemente la più incerta da assegnare: anche Nick Nolte, Burt Reynolds, Steve Martin, Bill Murray, Christopher Walken e Jack Nicholson furono considerati prima di scegliere Harrison Ford, con cui Lucas aveva già lavorato: alla fine decise di andare sul sicuro per il ruolo del mercenario.

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Harrison Ford in Star Wars

Toshiro Mifune rischiò di dover scegliere tra Darth Vader e Obi Wan-Kenobi, poiché per George Lucas era l’interprete ideale di entrambe le parti, ma l’attore giapponese rifiutò perché credeva poco nel progetto e temeva di rovinarsi la carriera. Alec Guinness fu di tutt’altro avviso, accettò il ruolo dell’anziano Jedi e… anche il 2% delle royalties di Lucas, che gli evitarono qualsiasi problema finanziario per il resto della sua vita, mentre per l’aspetto di Vader si virò sull’imponente David Prowse. Lucas, però, si mostrò scettico sulle sue capacità interpretative e decise che a dare la voce al padre di Luke dovesse essere qualcuno che possedesse un tono più adatto al personaggio. Dapprima si pensò a Orson Welles, a cui fu preferito James Earl Jones perché dotato di una voce meno riconoscibile rispetto a Welles.

Anche Robert Englund fu in bilico per due personaggi del film: all’iniziò gli fu proposto il ruolo di Luke, ma non arrivò neanche a svolgere il provino perché ritenuto troppo vecchio per la parte; poi si pensò potesse andare bene per il ruolo di Han Solo, venendo in seguito scartato perché troppo giovane. Englund parlò del film con un attore che frequentava casa sua all’epoca, tale Mark Hamill, che incoraggiò a farsi avanti con la produzione per interpretare il giovane Skywalker. Il resto, come si dice, è storia.

William Katt (l’interprete di Ralph Supermaxieroe) e Sissi Spacek fecero un’audizione per i ruoli di Luke e Leia e furono quelli che più si avvicinarono a contendere le parti a Hamill e alla Fischer: finirono poi entrambi in Carrie – Lo Sguardo di Satana di Brian De Palma, che offrì loro un piano B (anche se pare che il regista avesse ceduto alle insistenze di Lucas di scambiare la Spacek con la Fischer nelle due produzioni). Anche Karen Allen, Cindy Williams e Jodie Foster furono vicine alla parte della Principessa, ma per un motivo o per un altro, declinarono e persero l’occasione che avrebbe potuto cambiare a molte di loro la carriera.

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Mark Hamill, Carrie Fischer e Harrison Ford

Tra dinieghi, ripensamenti e scambi alla fine si giunse agli interpreti che conosciamo e che ci siamo abituati a vedere viaggiare nello spazio e duellare con spade laser, ma chissà come sarebbe andata la saga di Star Wars con un cast alternativo? Probabilmente sarebbe stata comunque un successo e per tanti tra coloro che non capirono o non seppero giudicare l’occasione fu una delusione che lasciò forse qualche strascico.

Io, per dire, come minimo sarei passato al lato oscuro della Forza.

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(Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Rock’n’Blog e gentilmente concesso ad Aural Crave per la ripubblicazione)

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