Si narra che in quel di Milano, di notte giri un individuo oscuro, barbuto, assorto nei propri pensieri. È un artista, un musicista elettronico tendenzialmente sperimentale, ma è un forziere impossibile da aprire. Ogni volta che provi a stabilire il contatto, ad aprirne la serratura, a capirne la logica, lui reagisce come una pianta carnivora: lui ti libera il suo mondo, fatto di visioni profonde e riflessioni impossibili da afferrare. Ha diversi nomi, quello che preferisce al momento è HDADD e il fatto è che il suo rapporto con la musica ha un livello di devozione prossimo alla religione e il suo modo di leggere le atmosfere sa rivelare sfumature nascoste ai più.
Il mix che trovate qui sotto, ad esempio, è stato pubblicato questa settimana e il tema è la primavera. Voi magari ci sentirete una selezione ricercata e un mood che non si apre facilmente, non esattamente solare. Per lui invece è la ricerca delle sensazioni musicali più classiche del mondo, quelle jazz/funk, realizzata attraverso tracce che conosce solo lui, frutto delle sue esclusive esplorazioni. Ascoltatelo, non dura molto ed è capace di aprirvi un mondo si nuove sensazioni. E se lo beccate, a notte fonda, a Milano, chiedetegli come nasce la musica che compone. Lasciate che il flusso trabocchi.